Rado: storia di un marchio di orologi tra innovazione e ceramica high‑tech

Rado: storia di un marchio di orologi tra innovazione e ceramica high‑tech

Rado, fin dal 1917, rappresenta nel mondo dell’orologeria un nome sinonimo di innovazione e avanguardia. Questo marchio svizzero ha saputo catturare il presente e plasmare il futuro con coraggio visionario, spingendosi sempre oltre i limiti tradizionali. Non a caso Rado è noto come “Master of Materials”, maestro nell’uso di materiali rivoluzionari: ha introdotto per primo soluzioni come la ceramica high‑tech (anche ultraleggera e colorata) e leghe innovative come il Ceramos all’interno delle sue collezioni di design. Grazie a questa incessante ricerca, gli orologi Rado hanno ottenuto prestigiosi riconoscimenti internazionali e il brand è oggi considerato uno dei creatori di design più all’avanguardia nell’industria orologiera. Ma la storia Rado – la storia di un marchio che ha fatto dell’innovazione tecnologica e del design d’avanguardia la propria bandiera – affonda le sue radici in un sogno nato oltre un secolo fa, in un piccolo villaggio svizzero.

È una storia fatta di passione famigliare, di sfide tecniche audaci e di successi globali. Un viaggio nel tempo che ci porta dalle umili origini nel 1917 fino alle collezioni iconiche Rado dei giorni nostri, attraversando tappe fondamentali che hanno cambiato il volto dell’orologeria. Preparatevi a lasciarvi emozionare: la storia di Rado è un racconto di visioni coraggiose, di materiali futuristici e di orologi leggendari che ancora oggi fanno battere il cuore agli appassionati di tutto il mondo. Andiamo con ordine e scopriamo insieme come un piccolo atelier artigianale sia diventato un laboratorio di idee rivoluzionarie nel panorama degli orologi Rado.

Le origini nel 1917: un sogno che nasce a Lengnau

La storia di Rado inizia nel 1917 a Lengnau, un tranquillo villaggio della Svizzera. È qui che i fratelli Fritz, Ernst e Werner Schlup decidono di dare forma al loro sogno: diventare orologiai e creare qualcosa di nuovo. Con determinazione, i tre trasformano una parte della casa dei genitori in un piccolo atelier attrezzato, il punto di partenza di un’avventura destinata a lasciare il segno. In quell’umile laboratorio di provincia, batte già il cuore dell’innovazione: grazie alla loro energia inesauribile e alla capacità di cogliere le opportunità, i fratelli Schlup avviano la fabbrica Schlup & Co., che presto riesce a stringere accordi con importatori in tutto il mondo.

Col passare degli anni, la reputazione della piccola fabbrica cresce. Alla fine della Seconda Guerra Mondiale, Schlup & Co. è ormai tra i maggiori produttori di movimenti per orologi, sinonimo di qualità svizzera. È una fase cruciale: le solide fondamenta costruite in quei primi decenni permettono ai fratelli di sognare più in grande. Nasce l’idea di un proprio marchio di orologi, un brand indipendente che porti nel mondo la loro visione. Ed è così che, dopo quarant’anni di successi nel campo dei movimenti, i fratelli Schlup decidono di fare il grande passo: entra in scena Rado.

Nasce il marchio Rado e i primi modelli iconici (anni ’50)

Siamo negli anni ’50 quando la famiglia Schlup concretizza il progetto che covava da tempo. Nel 1957 viene lanciato il primo orologio sotto il nuovo marchio: Rado – un nome breve ma evocativo, che in esperanto significa “ingranaggio”, a simboleggiare la meccanica di precisione che muove ogni segnatempo. Ad accompagnare il debutto del brand c’è un motto destinato a diventare leggenda: “Se possiamo immaginarlo, possiamo farlo. E se possiamo farlo, lo faremo!”. Queste parole incarnano lo spirito visionario di Rado e fanno da cornice al lancio di uno dei suoi primi orologi, il Rado Green Horse, presentato proprio nel 1957. Si tratta di un segnatempo rivoluzionario per l’epoca, che segna un nuovo inizio per la famiglia Schlup e getta le basi della filosofia Rado: trasformare idee audaci in realtà tangibili.

In questi primi anni nascono anche altre referenze destinate a diventare modelli iconici Rado. Oltre al Green Horse, va menzionato il Golden Horse, altro orologio della fine degli anni ’50 che contribuì a definire l’identità del brand nascente. Si distinguevano per l’ottima fattura Swiss Made e per l’attenzione ai dettagli, indicando da subito la volontà di Rado di unire affidabilità e distinzione estetica. Già sul finire del decennio, tutti gli orologi prodotti portano orgogliosamente il marchio Rado, segno che l’azienda ha imboccato definitivamente la propria strada. Quel piccolo “ingranaggio” immaginato dai fratelli Schlup è ormai in movimento: sta iniziando la storia Rado come brand globale dell’orologeria.

1962 – La rivoluzione DiaStar: il primo orologio antigraffio al mondo

All’alba degli anni ’60, Rado è pronta a stupire il mondo con un’invenzione che incarna appieno il suo spirito pionieristico. Nel 1962 arriva il momento di riscrivere le regole: la maison lancia il Rado DiaStar 1, destinato a passare alla storia come il primo orologio al mondo resistente ai graffi. Immaginate lo stupore degli appassionati dell’epoca di fronte a un segnatempo che promette di non rigarsi mai: è una svolta tecnologica sconcertante e affascinante. Per realizzare questa impresa, Rado impiega un materiale specialissimo chiamato hardmetal, una lega metallica durissima (a base di carburo di tungsteno) capace di resistere alle abrasioni come nessun orologio prima di allora. Il DiaStar – il cui nome evoca la durezza del diamante e la brillantezza di una stella – sfoggia un design avveniristico, con la sua caratteristica cassa ovale in metallo lucente e il vetro zaffiro integrale. Questo approccio futuristico al design e ai materiali sta per diventare parte integrante del DNA del marchio.

Il Rado DiaStar, lanciato nel 1962, è stato il primo orologio antigraffio al mondo grazie all’uso di uno speciale metallo duro al carburo di tungsteno. La sua cassa ovale distintiva e la robustezza eccezionale ne hanno fatto subito un’icona di innovazione materiale.

Il Rado DiaStar non è solo un esercizio di tecnica, ma rappresenta una filosofia: trasformare idee visionarie in prodotti di successo. Questo modello inaugura di fatto una lunga serie di orologi Rado pensati per durare nel tempo, non solo stilisticamente ma anche materialmente. Ancora oggi, a distanza di decenni, la linea DiaStar Original continua a essere prodotta, a testimonianza della lungimiranza di quel progetto del 1962 e del suo posto speciale nel cuore degli appassionati. Rado, con il DiaStar, dimostra a tutti che nulla è impossibile: se si può immaginare un orologio inalterabile, loro possono crearlo – e l’hanno fatto davvero.

Il Captain Cook e l’ancora rotante: un tuffo nella leggenda (1962)

Lo stesso anno 1962 riserva un’altra sorpresa destinata a entrare nella leggenda Rado. Vede infatti la luce il Rado Captain Cook, il primo orologio subacqueo del marchio. Dedicato – come recitavano le pubblicità dell’epoca – a “medici, ingegneri, atleti, subacquei d’altura e piloti d’auto da corsa”, il Captain Cook incarna lo spirito avventuroso degli anni ’60. Ha un look robusto e sportivo, con lunetta girevole e un’impermeabilità garantita fino a 220 metri, un dato straordinario per l’epoca. Prodotto in soli 8.000 esemplari, questo diver si rivelerà una rarità molto ricercata dai collezionisti di tutto il mondo.

Ma a renderlo davvero unico è un dettaglio diventato iconico: l’ancora rotante sul quadrante. Invece del consueto logo fisso, Rado introduce un’ancoretta mobile che ruota liberamente sul quadrante del Captain Cook. La funzione non è solo estetica: quando l’ancora smette di muoversi, significa che l’olio del meccanismo si è seccato ed è giunta l’ora di portare l’orologio in assistenza. Un’idea geniale che unisce forma e funzione e che ha letteralmente catturato l’immaginazione del pubblico dell’epoca. Non a caso, proprio quell’ancora è diventata in seguito il simbolo stesso di Rado, più riconoscibile del nome in alcuni mercati.

Il Captain Cook originale rimase in produzione solo pochi anni, ma la sua eredità è rimasta viva. Tanto che, dopo oltre mezzo secolo, Rado ha deciso di farlo rinascere: nel 2017 una nuova edizione del Captain Cook – fedele nello stile a quella dei ’60 ma aggiornata nelle prestazioni – è stata presentata agli appassionati, riscuotendo grande entusiasmo. E nel 2021, addirittura, Rado ha scelto il Captain Cook come base per un ulteriore balzo tecnologico, realizzandone una versione in ceramica high-tech per il XXI secolo. Insomma, il Captain Cook incarna alla perfezione la filosofia Rado: guardare al futuro senza dimenticare le proprie icone del passato.

Sperimentazione e design futuristico negli anni ’70

Gli anni Settanta portano una ventata di creatività sperimentale in casa Rado. È il periodo del Concorde supersonico e dei primi personal computer, un decennio in cui il mondo guarda al futuro con audacia – e Rado non è da meno. Forte del successo delle sue innovazioni precedenti, il marchio si sente libero di osare con il design come pochi altri. In questo periodo il team di ricerca e sviluppo Rado dà vita a orologi straordinariamente originali, che sfidano le convenzioni estetiche del tempo.

Tra i modelli più singolari creati in questi anni meritano una menzione l’Elegance e il Glissière. Il Rado Elegance (1975) presenta una forma squadrata e robusta, con un’apertura ottagonale sul quadrante: linee tese e moderne che precorrono i gusti futuri. Ancora più audace è il Rado Glissière, presentato nel 1976, un orologio davvero fuori dagli schemi: cassa quadrata ma con bordi insolitamente curvi e soprattutto niente lancette visibili sul classico quadrante. L’ora infatti si legge attraverso una piccola apertura circolare su un quadrante nero, mentre il resto rimane nascosto – quasi un’anticipazione degli orologi digitali a venire. Il Glissière inoltre vanta un cristallo in vetro zaffiro che copre interamente la superficie e una speciale metallizzazione sul quadrante, elementi che diventeranno iconici nel design Rado.

Questi orologi degli anni ’70, prodotti in serie limitate o come concept, dimostrano la volontà di Rado di esplorare strade inesplorate. Forme inconsuete, materiali futuristici, soluzioni tecniche mai viste: la casa di Lengnau si consacra in quel decennio come un creatore di orologi all’avanguardia, capace di catturare lo spirito dei tempi e persino di anticiparlo. Non tutti i modelli sperimentali avranno successo commerciale, ma ognuno contribuirà a costruire la reputazione del marchio come laboratorio di idee dell’orologeria svizzera.

Consacrazione negli anni ’80: ceramica high‑tech e “Master of Materials”

Entrando negli anni Ottanta, Rado consolida la propria fama di innovatore eccellente, pronta a un nuovo salto di qualità tecnologico. È in questo decennio infatti che la casa si guadagna definitivamente il titolo di Master of Materials, grazie alla creazione di alcuni degli orologi più robusti e lussuosi al mondo. Due eventi fondamentali segnano questa epoca per Rado: l’introduzione della ceramica high-tech nell’orologeria e l’ingresso del marchio in un grande gruppo internazionale, che ne accelererà ulteriormente la crescita.

Il primo evento chiave avviene nel 1986. In quell’anno Rado lancia un modello destinato a rivoluzionare il settore, il Rado Integral. A prima vista l’Integral colpisce per il suo design elegante e moderno, con cassa e bracciale integrati in uno stile rettangolare pulito. Ma la vera rivoluzione è nel materiale: per la prima volta si utilizza la ceramica hi‑tech antigraffio nella costruzione di un orologio. Questa speciale ceramica tecnica, solitamente impiegata persino nella fabbricazione di aerei ipersonici per la sua resistenza e leggerezza, viene adottata da Rado per cassa e inserti del bracciale, conferendo all’orologio un aspetto lucidissimo e una durezza eccezionale. In un colpo solo, Integral cambia le regole del gioco: niente più casse che si rovinano col tempo, la ceramica high-tech garantisce una brillantezza e una resistenza ai graffi senza precedenti. La strada è ormai spianata per la nascita dell’iconico Rado Ceramica, lanciato pochi anni dopo, che sarà forse il primo orologio al mondo con bracciale, corona e cassa interamente in ceramica hi‑tech. Rado ha aperto un nuovo capitolo: l’era degli orologi Rado in ceramica high-tech, un ambito in cui il marchio diventerà leader indiscusso.

Un modello Rado Ceramica dei primi anni ’90, discendente diretto del rivoluzionario Integral del 1986. Rado è stata pioniera nell’utilizzo della ceramica high‑tech antigraffio per casse e bracciali, ridefinendo il concetto di lusso durevole nell’orologeria.

Il 1986 porta con sé anche un altro cambiamento importante: Rado entra a far parte del neonato gruppo SMH, frutto della fusione tra ASUAG e SSIH (diventerà poi Swatch Group nel 1998). Questo ingresso in una grande famiglia dell’orologeria svizzera offre a Rado nuove risorse e stabilità, consentendole di proseguire con ancora più slancio sulla strada dell’innovazione. Già qualche anno prima, nel 1983, Rado aveva dato prova del suo estro con un altro modello originale, il Rado Anatom. L’Anatom era progettato per adattarsi ergonomicamente al polso, offrendo un comfort perfetto, e introduceva un cristallo zaffiro di forma cilindrica – una novità assoluta per quegli anni. Il successo fu immediato e, a coronare il lancio a New York, nientemeno che Andy Warhol realizzò un dipinto celebrativo di un metro per un metro, uno degli ultimi lavori del celebre artista. Questo aneddoto sottolinea il legame di Rado con il mondo dell’arte e del design: i suoi orologi non sono solo strumenti tecnici, ma veri oggetti di design degni di ispirare perfino la Pop Art.

Con la ceramica hi-tech e la protezione di un grande gruppo, Rado negli anni ’80-’90 vive un periodo di ulteriore fermento creativo. Nel 1990 viene lanciato il Rado Ceramica, il primo orologio con cassa e bracciale interamente in ceramica resistente, frutto di un sofisticato processo di stampaggio a iniezione per ottenere un monoblocco perfetto. L’innovazione è tale che pochi anni dopo, nel 1995, Rado riceverà un premio per l’innovazione tecnologica in Svizzera per lo sviluppo del prototipo Concept 1, un orologio in materiale di diamante policristallino. Insomma, in questi anni Rado consolida la propria identità: materiali innovativi, design ricercato e qualità Swiss Made rimangono le sue stelle polari. Non a caso, fioccano anche i riconoscimenti di design: Rado viene premiata con prestigiosi Red Dot Award, iF Design Award e Good Design Award per le sue creazioni dal look unico. Ormai il marchio produce centinaia di migliaia di orologi l’anno e si è affermato come uno dei pilastri nel panorama dell’orologeria di lusso, senza mai rinunciare al suo spirito pionieristico.

Dal 2000 a oggi: record mondiali, ceramica hi‑tech e collaborazioni creative

Nel nuovo millennio, Rado continua a stupire il mondo spingendo sempre più avanti i confini della tecnologia applicata all’orologeria. Un esempio eclatante arriva nel 2002, quando la maison presenta il Rado V10K – sigla che sta per 10.000 (diecimila) Vickers, l’unità di misura della durezza. Questo avveniristico orologio è realizzato in diamante hi‑tech (un materiale sintetico con proprietà simili al diamante naturale) e vanta una durezza superficiale mai vista prima, appunto di 10.000 Vickers. Il risultato? Il Rado V10K entra diritto nel Guinness dei Primati come l’orologio più resistente al mondo, praticamente impossibile da scalfire. Ancora una volta Rado è prima dove altri non osano, portando all’estremo il concetto di orologio antigraffio inaugurato con il DiaStar quarant’anni prima. Questo modello da record non è solo un esercizio tecnico, ma anche un bellissimo esempio di design minimalista e moderno, a riprova che innovazione e stile possono andare di pari passo.

Parallelamente, Rado perfeziona la sua maestria nella ceramica high-tech, esplorando nuove soluzioni costruttive. Nel 2011 la casa presenta un autentico capolavoro di ingegneria miniaturizzata: il Rado True Thinline. Come suggerisce il nome, è un orologio ultrasottile – la cassa monoblocco in ceramica hi-tech a iniezione misura appena 4,9 millimetri di spessore. Tenendolo in mano sembra quasi impossibile che possa esistere un segnatempo automatico così sottile e leggero. Eppure il True Thinline esiste, e con le sue linee pulite e minimaliste dimostra quanto la tecnologia dei materiali e la perizia costruttiva di Rado abbiano raggiunto livelli eccelsi. Questo modello apre nuove possibilità estetiche, permettendo design quasi impalpabili senza rinunciare alla robustezza e alla resistenza ai graffi tipiche della ceramica Rado.

Un moderno Rado True Automatic con cassa in ceramica high‑tech nera e dettagli di lusso sul quadrante. I modelli contemporanei della maison, come quelli della linea True e HyperChrome, esemplificano l’unione tra innovazione tecnica ed eleganza di design per cui Rado è celebre.

Nel frattempo, i laboratori di Lengnau continuano a sperimentare combinazioni di materiali. Sempre attorno al 2011 viene introdotto il Ceramos™, un materiale composito che unisce la lucentezza del metallo con la resistenza della ceramica hi-tech. In realtà Rado aveva già iniziato ad impiegare questa lega ceramica-metallo fin dal 1993 su un modello chiamato Sintra, ma ora la formula è perfezionata e diventa uno dei pilastri della sua produzione. L’evoluzione nei materiali procede di pari passo con quella nel design, e Rado non manca di coinvolgere designer di fama mondiale per dare vita a pezzi unici. Un esempio illustre è la collaborazione con il designer industriale britannico Jasper Morrison, che firma il modello Rado r5.5 caratterizzato da una cassa quadrata dagli angoli smussati, dal look minimalista e moderno. Questo modello, lanciato sul finire degli anni 2000, testimonia la capacità di Rado di lavorare a quattro mani con i grandi del design contemporaneo, contaminando l’orologeria con idee provenienti da altri settori creativi.

Negli ultimi anni Rado ha continuato a spingersi oltre anche sul piano estetico. Un caso emblematico è la collezione True Thinline Les Couleurs™ Le Corbusier, realizzata in collaborazione con la Fondazione Le Corbusier nel 2019/2020: una serie di orologi ultrapiatti in ceramica declinati in nove brillanti colori ispirati alla palette architettonica del celebre maestro, un vero tributo all’incontro tra orologeria e design. Questi segnatempo vivaci e artistici confermano il ruolo di primo piano di Rado nel campo del design applicato: non solo tecnologia, ma anche estetica e cultura. E come già accennato, nel 2021 Rado ha chiuso idealmente il cerchio della sua storia riproponendo l’amato Captain Cook in una veste completamente nuova – Captain Cook High-Tech Ceramic – dove un’icona del passato viene reimmaginata con la ceramica del futuro. Il risultato è un orologio che unisce nostalgia e avanguardia, celebrando il patrimonio storico del marchio e la sua continua tensione verso il domani.

Vale la pena ricordare che Rado non si limita a creare orologi, ma promuove attivamente la creatività e il design anche su altri fronti. Da anni l’azienda indice il Rado Star Prize, un concorso internazionale per giovani designer che si tiene in varie città del mondo (da Milano a New York, da Parigi a Dubai), con l’obiettivo di scoprire e supportare nuovi talenti del design in diversi campi. Inoltre, Rado ha legato il proprio nome a eventi prestigiosi come partner e cronometrista ufficiale: ad esempio nel mondo dello sport, è presente da oltre 20 anni nei più importanti tornei di tennis a livello globale, portando la sua precisione sui campi in terra rossa e in erba. Queste iniziative riflettono l’anima del marchio, da sempre orientata non solo al prodotto ma a una visione culturale del design e del tempo.

E così, eccoci ai giorni nostri. Rado guarda al futuro forte di una tradizione più che centenaria, ma con lo stesso entusiasmo e la stessa capacità di sognare di quei tre fratelli nel 1917. Ogni nuovo modello che esce dal quartier generale di Lengnau racchiude un pezzo di questa eredità: la volontà di innovare, di stupire, di creare qualcosa che prima non c’era. La storia Rado continua a evolversi, luminosa più che mai, guidata dal motto intramontabile dei fratelli Schlup: “Se possiamo immaginarlo, possiamo farlo. E se possiamo farlo, lo faremo!”. Una filosofia che, ieri come oggi, spinge Rado a realizzare l’impossibile – e a farci sognare con orologi che uniscono tecnologia, design ed emozione in un modo unico al mondo. La prossima avventura è dietro l’angolo, perché per Rado il tempo non è mai stato così ricco di possibilità.

Fonti: la storia e le curiosità sul marchio Rado sono state ricostruite attraverso il sito ufficiale Rado, documenti storici e autorevoli pubblicazioni di settore. Le informazioni sui materiali innovativi (ceramica hi‑tech, Ceramos, diamante sintetico) e sui modelli iconici (DiaStar, Captain Cook, Integral, Ceramica, True Thinline, ecc.) provengono dalla sezione History del sito Rado e da articoli specializzati, che testimoniano l’impatto di Rado nel panorama dell’orologeria mondiale. In particolare, il sito ufficiale e il Dizionario storico dell’orologeria hanno fornito dettagli preziosi sulle tappe fondamentali del brand, mentre riviste di settore hanno analizzato le collaborazioni con designer e i premi di design ricevuti dal marchio negli anni. Questa CronoStoria è un omaggio a un marchio che ha saputo immaginare il futuro dell’orologio – e realizzarlo, al polso di tutti noi.

 

Credits: Rado.com - Wikipedia

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