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La storia di Eberhard & Co.: origini, innovazioni e rinascita di una Maison di orologi svizzeri

La storia di Eberhard & Co. è un viaggio affascinante nell’alta orologeria svizzera, un racconto che inizia nel 1887 e arriva fino ai giorni nostri. È la storia di un giovane visionario, di brevetti pionieristici e di cronografi leggendari; è la saga di una Maison che ha saputo attraversare due secoli mantenendo intatta la propria indipendenza e passione. In questo articolo ripercorriamo la storia di Eberhard & Co. – dalla visione del fondatore Georges-Lucien Eberhard, passando per l’espansione nel Novecento e le innovazioni tecniche, fino alla rinascita moderna del marchio – in uno stile narrativo e coinvolgente, come un racconto appassionato per gli amanti della storia dell’orologeria.

Le origini di Eberhard & Co. e la visione del fondatore (1887)

La scena iniziale si apre a La Chaux-de-Fonds nella seconda metà dell’Ottocento, all’epoca il cuore pulsante dell’orologeria svizzera. In mezzo a laboratori artigiani e prime manifatture, un giovane di 22 anni, Georges-Lucien Eberhard, figlio e nipote di orologiai, coltiva un sogno ambizioso: fondare una Maison propria. Nel 1887 quel sogno diventa realtà quando Georges-Lucien apre il suo primo atelier a La Chaux-de-Fonds, culla storica dell’industria orologiera elvetica. Forte della passione ereditata dalla famiglia e di una determinazione incrollabile, il giovane imprenditore scommette tutto su innovazione e qualità artigianale. Questa scelta, inizialmente giudicata azzardata da molti, si rivela vincente: nel giro di pochi anni Eberhard & Co. cresce fino a diventare una delle principali manifatture del paese, tanto da meritarsi un imponente palazzo come sede, il celebre Maison de l’Aigle sormontato da un’aquila in cima alla cupola.

Sin dagli esordi, lo spirito pionieristico di Georges Eberhard imprime un carattere distintivo al marchio. Già nel 1894 la Maison ottiene il suo primo brevetto per un innovativo sistema di regolazione dell’ora, che rende più pratico l’uso quotidiano degli orologi da tasca. Seguono, nel 1905, due brevetti riguardanti un cronografo monopulsante con un inedito sistema di lettura delle ore e dei minuti attraverso finestrelle sul quadrante. Queste invenzioni precoci mostrano come la giovane Eberhard & Co. fosse già proiettata verso il futuro, combinando ricerca tecnica e tradizione artigiana.

Espansione nel primo Novecento: gli orologi Eberhard conquistano il mondo

All’inizio del XX secolo, sull’onda del successo tecnico, Eberhard & Co. si espande e consolida la propria reputazione internazionale. Un momento simbolico di questa crescita avviene nel 1907, quando la società inaugura una nuova grandiosa sede in rue Léopold Robert, la via principale di La Chaux-de-Fonds. L’edificio, su cinque piani in stile Beaux Arts con una torre rotonda sormontata dall’aquila in bronzo, occupa un intero isolato della città ed è destinato a diventare un simbolo cittadino.

Negli anni della Prima Guerra Mondiale e immediatamente dopo, Eberhard & Co. continua a innovare e diversificare la produzione. Nel 1919 la Maison introduce il suo primo cronografo da polso monopulsante, all’epoca uno dei cronografi da polso più avanzati disponibili. Georges Eberhard scompare a metà degli anni Venti; nel 1926 la guida passa ai suoi figli, Georges-Émile e Maurice-William, garantendo continuità familiare e indipendenza nella gestione.

Durante i ruggenti anni Trenta, gli orologi Eberhard si fanno apprezzare anche in ambito militare e sportivo. Gli ufficiali della Regia Marina italiana adottano cronografi Eberhard & Co. come dotazione distintiva, colpiti dalla loro robustezza e precisione. E nel mondo delle corse, Tazio Nuvolari porta con sé durante le sue imprese un cronografo da tasca della Maison, testimoniando la presenza del marchio in momenti chiave della storia sportiva.

Brevetti e innovazioni tecniche pionieristiche di Eberhard & Co.

L’innovazione tecnica è da sempre il motore dell’evoluzione di Eberhard & Co., che nel corso della sua storia ha introdotto soluzioni d’avanguardia spesso in anticipo sui tempi. Un esempio significativo è il modello Patrouille del 1921: un orologio da tasca con doppia cassa in argento e un sistema di impermeabilizzazione brevettato, concepito quando l’impermeabilità era ancora una sfida per tutti gli orologiai.

Nel campo dei cronografi, Eberhard è stata protagonista di numerose prime mondiali. Nel 1935 la Maison lancia un cronografo a due pulsanti davvero innovativo: per la prima volta uno dei pulsanti permette di fermare e far ripartire la misurazione senza azzerarla. Entro la fine di quel decennio, Eberhard introdurrà anche il suo primo cronografo rattrapante (1939), dotato di doppia lancetta per misurare tempi intermedi.

Nel 1957 viene presentato il Contodat, il primo cronografo al mondo dotato di datario digitale visibile attraverso un’unica finestra sul quadrante. Nel 1961 arriva lo Scientigraf, nato per resistere ai campi magnetici grazie a una struttura interna protettiva e a una vocazione tecnica chiaramente ispirata ai bisogni dell’epoca.

Nel 1997 Eberhard presenta l’8 Jours: un orologio meccanico a carica manuale con una riserva di carica di otto giorni ottenuta tramite un dispositivo brevettato. Infine, nel 2001, la Maison firma una delle innovazioni più sorprendenti nella lettura delle funzioni cronografiche: il Chrono 4, il primo cronografo con quattro contatori allineati orizzontalmente sul quadrante.

Eberhard & Co. nella storia del cronografo

Se c’è un ambito in cui Eberhard & Co. ha lasciato un segno indelebile, questo è sicuramente quello del cronografo. Fin dai primi decenni del Novecento la Maison ha contribuito all’evoluzione di questo complicato strumento, guadagnandosi un posto d’onore nella storia della cronografia. Dal cronografo monopulsante del 1919 fino alle innovazioni degli anni Trenta e Quaranta, Eberhard ha saputo declinare la misurazione del tempo in chiave tecnica, sportiva e funzionale.

Un punto di svolta fu l’introduzione della serie Extra-Fort nei primi anni Quaranta. L’Extra-Fort si impose come orologio di punta della Maison nel secondo dopoguerra, distinguendosi per soluzioni di controllo del cronografo e per una grande varietà di quadranti e scale di misurazione. Ancora oggi, riedizioni moderne rendono omaggio a quella collezione iconica.

Eberhard seppe inoltre declinare il cronografo in chiave celebrativa e legata alle grandi imprese. Nel 1942 un cronografo con il cosiddetto Magini System accompagnò il primo volo di collegamento Roma-Tokyo, con funzioni multiple e pulsanti dedicati. Nel 1984 la Maison creò il Chronomaster Frecce Tricolori, in collaborazione con la pattuglia acrobatica dell’Aeronautica Militare Italiana, consolidando ulteriormente il legame tra Eberhard e la misurazione del tempo in ambito aeronautico e sportivo.

Con il Chrono 4, Eberhard ha ulteriormente inciso il proprio nome nella storia del cronografo, dimostrando che anche dopo oltre cento anni c’è spazio per reinventare questa complicazione. Modelli come Tazio Nuvolari ed Extra-Fort continuano a mantenere viva la tradizione cronografica della Maison, rendendola riconoscibile e desiderata da collezionisti e appassionati.

La rinascita moderna del marchio Eberhard & Co.

Come molte altre Case orologiere svizzere, Eberhard & Co. dovette affrontare prove difficili nella seconda metà del Novecento, prima fra tutte la crisi del quarzo degli anni ’70. Nel 1969 la famiglia fondatrice cedette il controllo dell’azienda a Palmiro Monti, imprenditore italiano e già distributore del marchio in Italia. Questa svolta aprì un capitolo di rilancio e rafforzò il legame della Maison con il pubblico italiano.

Negli anni successivi, l’azienda attraversò le turbolenze del mercato senza rinunciare alla propria identità. Nella seconda metà degli anni ’80, con la riscoperta della passione per la meccanica, Eberhard realizzò riedizioni ispirate agli archivi storici, ottenendo successo tra i collezionisti. Nel 1987 celebrò i cento anni con modelli commemorativi e consolidò la propria immagine di manifattura capace di unire memoria e contemporaneità.

Nel 1991 nacque la collezione Tazio Nuvolari, legata al mondo delle auto storiche e alle competizioni di regolarità. La linea si impose per il suo gusto vintage e per l’omaggio a un’icona italiana, diventando una delle collezioni più riconoscibili della Maison.

All’alba del XXI secolo, la volontà di osare si trasformò nel progetto che portò al Chrono 4, una creazione che segnò simbolicamente la rinascita moderna del marchio. Negli anni 2000 la guida passò alla nuova generazione, che mantenne la filosofia di un’azienda familiare e indipendente, focalizzata su qualità, identità e relazioni di fiducia con la rete di rivenditori.

Nel 2019 Eberhard compì un gesto dal forte valore simbolico: tornò nella sede storica di La Chaux-de-Fonds, la Maison de l’Aigle, restaurando la celebre aquila sulla cupola e inaugurando anche un museo dedicato alla storia del marchio.

Eberhard & Co. oggi: tradizione indipendente e passione senza tempo

Oggi Eberhard & Co. può vantare oltre 135 anni di storia ininterrotta, un traguardo raro nel panorama dell’orologeria di lusso. Rimasta indipendente e guidata soltanto da due famiglie, la Maison custodisce un patrimonio tecnico e culturale unico. La tradizione non è vissuta come un peso, ma come una fonte di ispirazione: collezioni moderne reinterpretano elementi estetici del passato, mentre lo spirito innovativo continua a emergere nei progetti contemporanei.

In definitiva, la storia di Eberhard & Co. è la storia di un marchio che ha saputo evolversi attraverso i secoli restando indipendente e all’avanguardia. Un marchio che ancora oggi guarda avanti senza dimenticare da dove è partito, e che continua a ricordarci come una grande visione possa davvero sfidare il tempo.

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