
Locman: la straordinaria storia del brand di orologi nato all’Isola d’Elba
Share
Immaginate di lavorare in un laboratorio sull’Isola d’Elba, con il profumo del mare che entra dalla finestra e la vista dell’orizzonte mediterraneo davanti a voi. È qui, a Marina di Campo, che ha preso vita la storia di Locman, un marchio di orologi di lusso Made in Italy strettamente legato alla sua terra natale. Nata dalla passione di un giovane elbano e dalla sua incrollabile amicizia con un socio, Locman è passata dall’essere un sogno locale a diventare un’icona dell’orologeria internazionale, indossata persino da star di Hollywood. In questo articolo ripercorriamo con fervore ed emozione la storia di Locman – dalla sua fondazione negli anni ’80 fino ai successi globali odierni – svelando curiosità, aneddoti e il profondo legame culturale con l’Isola d’Elba.
Le Origini di Locman: un sogno nato all’Isola d’Elba
La storia di Locman affonda le radici a metà anni ’80 all’Elba, dove Marco Mantovani – nato nel 1961 a Marina di Campo – coltivava il sogno di creare qualcosa di grande senza lasciare la sua amata isola. Insieme all’amico Fulvio Locci, nel 1986 fonda una piccola azienda di design chiamata Locman Design, il cui nome nasce proprio dall’unione dei cognomi Locci e Mantovani. Questa forte amicizia e passione condivisa per l’orologeria e la loro terra diede vita a un marchio destinato a farsi conoscere ben oltre i confini dell’isola.
L'amicizia da cui nacque Locman (1986)
All’inizio Locman non produceva ancora orologi propri, ma offriva servizi di design per grandi maison svizzere, sfruttando il gusto tutto italiano per l’eleganza e la moda che Mantovani aveva ereditato dal padre, un fornitore di pellami. Proprio da quell’esperienza nasce l’idea: da ragazzo, subito dopo il liceo, Marco aveva provato a creare una linea di pelletteria e aveva realizzato cinturini in pelle per orologi che presentò alla fiera di Basilea. I cinturini riscossero grande interesse tra i produttori svizzeri e accesero in lui la scintilla per dedicarsi completamente a questo settore. Così, nel 1986, con l’appoggio dell’amico Locci, decise di fare il grande passo. La neonata Locman Design iniziò disegnando e producendo orologi per conto terzi, ovvero per altri marchi, con manodopera italiana ma standard svizzeri, riuscendo a offrire alta qualità a costi più contenuti rispetto agli elvetici.
Il primo segnatempo in radica dell’Elba (1988)

Dopo qualche anno di esperienza come “ghost-designer” per altri, arrivò il momento di lanciare il primo orologio a marchio Locman. Nel 1988 venne infatti realizzato artigianalmente il primo segnatempo firmato Locman: un pezzo esclusivo che combinava parti in oro con una lunetta in radica di erica, un legno pregiato tipico della macchia mediterranea elbana. Questa scelta di materiali insoliti – l’oro nobile accostato al legno locale – testimoniava già il forte legame del brand con la sua terra d’origine e la volontà di fondere tradizione e innovazione. L’orologio ebbe un immediato successo tra gli appassionati, incoraggiando Mantovani e Locci a proseguire su questa strada originale.
Nel frattempo, l’azienda gettava basi più solide: nel 1987 la storica fabbrica italiana Genesi di Milano (attiva dal dopoguerra) divenne partner di Locman, garantendo un prezioso know-how produttivo. Grazie a questa sinergia, Locman poté offrire orologi di alto livello interamente assemblati in Italia, un fatto raro in un’industria dominata dai colossi svizzeri. L’obiettivo dei fondatori era ambizioso ma chiaro: creare orologi d’eccellenza fedeli alla tradizione artigiana e allo stile italiano, ma con un approccio innovativo e moderno, e riuscirono perfettamente nel loro intento.
Dall’Elba al successo internazionale: gli anni ’90
Con l’inizio degli anni ’90, Locman era pronta a spiccare il volo oltre i confini dell’isola. Il marchio iniziò ad attirare investitori e attenzioni importanti sulla scena dell’orologeria mondiale. Il piccolo laboratorio “a filo d’acqua” sulla spiaggia di Marina di Campo stava per trasformarsi in un brand ricercato a livello globale.
L'accordo con Hublot e l'espansione globale
Una svolta cruciale avvenne nel 1990, quando Carlo Crocco, fondatore del prestigioso marchio svizzero Hublot, rimase colpito dal potenziale di Locman. Crocco decise di entrare nel capitale societario acquisendo una quota della giovane azienda elbana e diventandone il distributore mondiale. Per Locman fu un’opportunità gigantesca di crescita: grazie alla rete di Hublot, i segnatempo “made in Elba” poterono raggiungere boutique e clienti in tutto il mondo, dagli Stati Uniti all’Asia.
Negli anni successivi la struttura aziendale si rafforzò ulteriormente. Nel 1996 la sede produttiva di Marina di Campo venne ampliata (sempre a pochi passi dal mare) per far fronte alla crescente domanda. In società entrarono anche due nuovi partner e amici di vecchia data di Mantovani: Giuseppe “Peppino” Pea da Brescia e Benito “Ben” Feigenbaum da Miami. Questa combinazione di forze italiane e internazionali apportò nuovi capitali e competenze, preparando Locman a competere su scala sempre maggiore. Proprio in quegli anni, Marco Mantovani incontrò anche Gloria, colei che sarebbe divenuta sua moglie e preziosa collaboratrice nell’azienda. La crescita di Locman a fine anni ’90 fu esponenziale: la richiesta superava perfino le capacità produttive dell’azienda.
Le star di Hollywood al polso con Locman
Cosa rendeva gli orologi Locman così desiderati? La cura del design, l’esplosione di colori vivaci e soprattutto l’uso pionieristico di materiali innovativi. Negli anni ’90 Locman iniziò a proporre casse in alluminio ultra-leggero (talvolta abbinate a diamanti per i modelli femminili!), combinando alta tecnologia e stile italiano audacemodadonna.corriere.it. Queste caratteristiche, unite alla produzione in serie limitate, resero i segnatempo Locman un vero oggetto di culto.
Il passaparola arrivò fino a Hollywood: all’improvviso molti VIP internazionali scelsero di sfoggiare al polso un orologio Locman. Jennifer Lopez, Sharon Stone, Nicole Kidman, Elton John – solo per citarne alcuni – furono fotografati con orgoglio con i modelli “Made in Elba” durante gli eventi mondani. Si racconta che proprio Jennifer Lopez sia stata tra le primissime celebrità ad innamorarsi del brand, contribuendo a farlo conoscere oltreoceano. Ormai Locman non era più soltanto un piccolo marchio locale: stava diventando un fenomeno mondiale, associato a glamour e successo.
Nonostante la rapida espansione, l’azienda scelse di restare fedele alle sue radici. La produzione continuava sull’isola e ogni orologio Locman portava in sé un po’ dello spirito dell’Elba. A fine anni ’90 il marchio aveva consolidato la propria reputazione di eccellenza italiana, distinguendosi nel panorama dei segnatempo di lusso e gettando le basi per ulteriori innovazioni nel nuovo millennio.
Innovazione e collaborazioni nel nuovo millennio
All’alba degli anni 2000, Locman era ormai sinonimo di creatività e qualità, pronta a giocare un ruolo da protagonista anche nelle sfide del XXI secolo. Il nuovo millennio si aprì con importanti collaborazioni e primati tecnologici, che confermarono la capacità del brand di innovare mantenendo al tempo stesso un forte richiamo alla tradizione.
Dalle forze armate al governo italiano
Nel 2001 Locman accolse nel proprio capitale sociale un influente investitore italiano, la finanziaria HOPA S.p.A., all’epoca azionista di riferimento di colossi come Telecom Italia. Questo ingresso diede ulteriore solidità all’azienda e fu il trampolino per accordi di grande prestigio. Proprio nei primi anni 2000 Locman iniziò a collaborare con le Forze Armate Italiane: vennero create edizioni speciali di orologi dedicate all’Aeronautica Militare, ai Paracadutisti della Folgore e alla Marina Militare, con i rispettivi stemmi sui quadranti. Vestire il polso di piloti e incursori con orologi Locman fu non solo un onore, ma anche un’ulteriore certificazione di robustezza e affidabilità per i prodotti dell’azienda.
Nel 2002 il governo italiano riconobbe ufficialmente la qualità del marchio: Locman divenne fornitore ufficiale della Presidenza del Consiglio. In quell’anno, durante un meeting internazionale a Villa Certosa, l’allora premier Silvio Berlusconi scelse di omaggiare i Capi di Stato stranieri regalando proprio orologi Locman come dono diplomatico. Per un’azienda nata su una piccola isola, trovarsi al polso di importanti leader mondiali fu motivo di enorme orgoglio – un segnale che il “gioiello” dell’Elba era ormai un simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo.
Il primo orologio in fibra di carbonio (2003)
L’innovazione tecnologica rimase sempre un pallino di Locman. Nel 2003, al prestigioso Salone di Basilea, l’azienda presentò una novità destinata a far parlare di sé: il primo orologio al mondo con cassa interamente in fibra di carbonio. Fino ad allora il carbonio – leggero, robusto e dall’aspetto grintoso – non era mai stato utilizzato per la cassa di un orologio in modo così esteso. Locman conquistò così un primato mondiale, dimostrando ancora una volta audacia nel sperimentare materiali d’avanguardia. Questo modello aprì la strada all’impiego diffuso dei materiali compositi nell’orologeria di lusso e divenne uno dei vanti tecnologici del brand.
Nasce la Scuola Italiana di Orologeria (2006)
Parallelamente all’innovazione di prodotto, Locman investì anche nella trasmissione del sapere artigianale. Nel 2006 fu fondata la S.I.O. – Scuola Italiana di Orologeria, con sede proprio a Marina di Campo all’Elba. L’idea di Mantovani era formare nuovi maestri orologiai in Italia, per alimentare non solo la crescita interna dell’azienda ma anche per sostenere l’intero settore orologiero nazionale, rivitalizzando un mestiere antico con metodi modernimodadonna.corriere.it. La scuola – la prima del genere in Italia – divenne un laboratorio di ricerca e formazione: qui si mescolano la tradizione toscana nell’arte degli orologi, lo stile italiano e le tecnologie più avanzatemodadonna.corriere.it. Grazie alla SIO, Locman iniziò a sviluppare progetti ambiziosi, tra cui la creazione di un movimento meccanico automatico interamente progettato e realizzato in Italia, a dimostrazione che anche un marchio indipendente e “di nicchia” può raggiungere traguardi di altissimo livello tecnicomodadonna.corriere.it. (Questa visione si concretizzerà qualche anno più tardi, come vedremo a breve.)
Edizioni speciali e nuove collezioni (2007–2010)
Gli anni a cavallo del 2010 videro Locman impegnata su molti fronti, tra lancio di nuovi modelli e collaborazioni nel mondo del lusso e del design italiano. Nel 2007, ad esempio, il brand celebrò il ritorno sul mercato dell’iconica Fiat 500 realizzando un’edizione limitata di 500 orologi dedicati alla storica utilitaria: un curioso omaggio incrociato tra due simboli del made in Italy, l’automobile popolare e l’orologio di tendenza.
Il 2010 segnò invece l’arrivo di quello che sarebbe diventato il modello più emblematico di Locman, sintesi dello spirito sportivo e marinaresco dell’azienda: il Locman Montecristo. Ispirato nel nome alla celebre isola dell’arcipelago toscano (non lontana dall’Elba), il Montecristo è un segnatempo con cassa importante e design grintoso, pensato per resistere all’acqua e accompagnare avventure sia in mare che sulla terraferma. Il suo lancio fu un ulteriore traguardo per Locman in termini di riconoscimenti: la linea Montecristo ottenne subito grande apprezzamento e si impose come una vera icona dell’orologeria italiana contemporanea, confermando la capacità del marchio di innovare rimanendo fedele alle proprie radici. Da quel momento, Montecristo divenne sinonimo del brand Locman agli occhi di molti appassionati, affiancandosi ad altre collezioni originali come la robusta linea Stealth, la femminile Amo, la marinara Mare e la classica 1960.
Nel corso del decennio, Locman continuò a stringere partnership illustri. Nel 2011 avviò una collaborazione con la celebre maison di gioielleria Pomellato, per la quale produsse nuove linee di orologi abbinate ai gioielli del brand milanese. L’allora AD di Pomellato, Andrea Morante, rimase talmente colpito dall’expertise di Locman che, dopo la vendita di Pomellato al gruppo Kering nel 2013, decise di entrare personalmente nell’azionariato Locman. Ancora una volta, un segno di come l’azienda elbana sapesse guadagnarsi la fiducia dei grandi nomi del lusso grazie alla qualità del proprio lavoro.
Un marchio legato alla sua terra: Locman e l’Isola d’Elba
Se c’è un aspetto che distingue Locman da qualunque altro brand di orologi di lusso, è il fortissimo legame con la sua terra natale, l’Isola d’Elba. In un’epoca di globalizzazione sfrenata, Locman ha fatto una scelta controcorrente ma vincente: restare sull’isola, integrarsi con essa e anzi promuoverne i valori nel mondo. Questo rapporto simbiotico con l’Elba ha avuto un impatto culturale profondo sia sull’azienda che sull’isola stessa.
Una fabbrica tra mare e natura

La sede centrale di Locman si trova ancora oggi a Marina di Campo, affacciata direttamente sulla spiaggia dove il mare incontra la costamodadonna.corriere.it. È un luogo di lavoro davvero unico: basti pensare che all’interno delle mura dell’azienda operano circa 40 persone, tra reparto design prototipi, assemblaggio casse, ufficio commerciale, logistica e controllo qualità – e tutto questo a pochi metri dalle onde del maremodadonna.corriere.it. L’ispirazione data da questo ambiente è impagabile: “ti basta alzare lo sguardo per essere immerso nella natura e la tua vista può spaziare su un orizzonte infinito”, raccontava Mantovani, sottolineando come l’Elba offra un modo diverso di lavorare, in armonia con i ritmi naturalimodadonna.corriere.it.
Nonostante la posizione remota, Marina di Campo si è rivelata una scelta strategica e funzionale. L’isola d’Elba infatti gode di buoni collegamenti con la terraferma, permettendo all’azienda di gestire senza problemi il commercio in tutta Italia (che è uno dei mercati principali per l’orologeria di lusso) e anche all’estero. I collegamenti via traghetto e aerei (grazie all’aeroporto locale) non hanno impedito a Locman di avere una distribuzione capillare: già nel 2012 poteva contare su oltre 1000 punti vendita nel mondo e varie boutique monomarca nelle principali città. In sostanza, l’Elba da limite geografico si è trasformata in valore aggiunto: i clienti percepiscono il fascino di un prodotto creato in un luogo paradisiaco e autentico, lontano dalle fabbriche industriali tipiche.
Un simbolo di orgoglio elbano
Col tempo, Locman è divenuta motivo di orgoglio per gli abitanti dell’Elba, un simbolo della capacità isolana di eccellere nel mondo. La presenza dell’azienda ha creato posti di lavoro altamente specializzati sull’isola e ha attirato l’attenzione dei media su questo lembo di terra toscana per qualcosa di diverso dalle consuete bellezze turistiche. Mantovani, che dell’Elba è innamorato, ha sempre sottolineato come la sua missione fosse anche “rendere grande nel mondo” la propria terra natia. E in effetti Locman è oggi considerata parte integrante dell’identità elbana contemporanea, al pari di altre eccellenze locali.
Non sono mancate le iniziative per restituire all’isola parte di quanto ricevuto. Nel 2014 Locman è stata tra i promotori della nascita della Fondazione Isola d’Elba, un’associazione no-profit dedicata alla tutela ambientale e alla valorizzazione sociale dell’isola, di cui Marco Mantovani è stato nominato Presidente. Tramite la Fondazione, Locman ha sostenuto progetti di salvaguardia della natura elbana, consapevole che l’equilibrio tra attività umana e ambiente è prezioso e delicato.
La Fondazione Isola d’Elba e l’impegno ecologico
Questa attenzione all’ecosistema locale si inserisce in una più ampia filosofia aziendale. Locman crede fermamente che “Uomo e Natura possano coesistere in perfetta armonia”: nel suo Manifesto Etico, il brand si impegna per uno sviluppo sostenibile, promuove energie rinnovabili e una nuova etica del lavoro rispettosa dell’ambiente. Lo stabilimento di Marina di Campo è a emissioni zero e l’azienda sostiene varie associazioni ambientaliste, tra cui dal 2019 l’organizzazione Marevivo (alla quale devolve parte dei ricavi per iniziative di tutela del mare). La scelta stessa di mantenere la sede all’Elba – definita “esempio di equilibrio tra Natura incontaminata ed attività umana” – riflette questo credo. In poche parole, Locman non si limita a “stare” sull’isola, ma se ne fa custode e ambasciatrice nel mondo.
Va infine ricordato che il legame con l’Elba è celebrato anche simbolicamente: uno dei modelli di orologi Locman porta proprio il nome “Isola d’Elba”, una collezione dedicata alla sede dell’azienda e alle bellezze dell’arcipelago. Indossare un Locman significa dunque portare con sé un pezzetto di quell’isola soleggiata, della sua natura e della sua cultura di indipendenza e innovazione.
Curiosità e aneddoti su Locman
- Origine del nome: Come accennato, il nome Locman deriva semplicemente dalla fusione delle prime lettere dei cognomi dei due fondatori Locci e Mantovani. Un nome breve, incisivo e unico – facile da ricordare in qualunque lingua – che col tempo è diventato sinonimo di orologeria italiana di qualità.
- Il dono ai potenti: Nel 2002 Locman finì sotto i riflettori internazionali quando il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi scelse i suoi orologi come omaggi ufficiali per i capi di Stato europei in visita in Sardegna. In totale vennero regalati 24 orologi Locman ad altrettanti leader e First Ladies, un gesto di diplomazia “made in Elba” che fece notizia. Chissà che impressione avrà fatto ai dignitari stranieri scoprire questo insolito marchio italiano proveniente da una piccola isola!
- Limited edition Fiat 500: Tra le edizioni speciali più curiose create da Locman vi è quella dedicata alla Fiat 500. In occasione del lancio del nuovo modello dell’iconica vettura (luglio 2007), Locman realizzò una serie limitata di 500 orologi ispirati alla 500, con dettagli di design richiamanti l’auto. Un modo originale per celebrare due simboli del design italiano, l’auto vintage e l’orologio trendy, uniti dal numero “500”.
- Vasco Rossi e gli occhiali Locman: Non tutti sanno che Locman non produce solo orologi. Dal 2010 l’azienda ha lanciato anche una linea di occhiali da sole e da vista, frutto dello stesso approccio innovativo (materiali hi-tech e design alla moda) applicato ai segnatempi. A testimoniare il successo di questa linea, alla fine del 2016 la rockstar Vasco Rossi – icona della musica italiana – è diventato testimonial ufficiale di Locman Eyewear. Durante il concerto epocale di Modena Park nel 2017 (davanti a 225.000 spettatori, record mondiale) Vasco indossava un paio di occhiali Locman mod. V111 sul palco. Un bel colpo di immagine per il brand!
- La partnership con Ducati: Nel 2017 Locman ha stretto un accordo con un altro grande nome delle eccellenze italiane: la casa motociclistica Ducati. Dall’incontro tra la precisione orologiera elbana e il mito di Borgo Panigale è nata una collezione di orologi Locman-Ducati, che uniscono lo stile grintoso delle moto Ducati alla qualità tecnica di Locman. Un oggetto dei desideri sia per gli appassionati di motori sia per i collezionisti di orologi.
- Un calibro tutto italiano: Realizzare un movimento meccanico interamente italiano è sempre stato il sogno di Marco Mantovani. Dopo anni di ricerca, nel 2021 Locman – insieme ad altri partner – è riuscita a riportare in vita la storica fabbrica di movimenti OISA (Officine Italiane Svizzere Agno) fondata originariamente nel 1937 e chiusa da decenni. Nel 2022 è stato finalmente presentato il nuovo calibro OISA 1937 a 5 ponti, montato su un’edizione del Montecristo: un traguardo straordinario che sancisce il ritorno dell’orologeria meccanica made in Italy. Un risultato che pochi avrebbero creduto possibile e che proietta Locman in una nuova era.
Tra tradizione, innovazione e passione: l’eredità di Locman
La saga di Locman è la prova di come passione, creatività e radici ben salde possano dar vita a un successo internazionale. Dal piccolo laboratorio sull’Elba, due amici sognatori hanno costruito in pochi decenni un marchio riconosciuto in tutto il mondo, capace di competere con i giganti svizzeri dell’orologeria pur mantenendo una propria anima distintamente italiana. Oggi Locman continua a innovare e a stupire: dalla ricerca su nuovi materiali e movimenti, fino a collaborazioni eccellenti con altri simboli del lusso italiano, la sua evoluzione non si ferma. Eppure, nonostante la crescita globale, l’azienda non ha mai dimenticato da dove è partita: ogni orologio Locman porta con sé un pezzo di Isola d’Elba, del suo mare, della sua natura e della sua cultura.
In un mondo sempre più omologato, Locman rappresenta una storia unica e preziosa. La sua vicenda ci insegna che anche da un luogo remoto possono nascere innovazione e eccellenza, e che restare fedeli alla propria identità può essere la chiave per conquistare i mercati internazionali. Con i suoi orologi colorati al polso di star e appassionati, con il suo impegno etico verso l’ambiente e la formazione, Locman non è solo un produttore di orologi: è un’ambasciatrice della creatività italiana, nonché orgoglio della piccola grande Isola d’Elba. Guardando al futuro, possiamo essere certi che il tempo continuerà a scandire nuovi successi per Locman, sempre al ritmo delle onde che accarezzano le coste della sua amata isola.
Credits: locman.it - Wikipedia - modadonna.corriere.it - traghetti-elbareservation.it